Diagnosi di sclerosi multipla: bande oligoclonali e κ-Index all’interno dei criteri di McDonald 2024

Diego Franciotta, Laura Mancinelli, Federica Boso, Silvia Casagrande, Bruno Giometto

Riassunto. La produzione di IgG in sede lesionale è una delle principali caratteristiche anatomo-patologiche della sclerosi multipla (SM). Il correlato di laboratorio di questa anormalità, cioè la positività per bande oligoclonali (OCB) IgG esclusivamente liquorali rientra, insieme a dati di neuroimaging e clinici, nei criteri diagnostici di malattia, appena aggiornati nel 2024-2025. Analogamente a quanto accade nelle gammapatie monoclonali, catene leggere kappa e/o lambda libere sono prodotte in eccesso anche in caso di oligoclonalità. Se questa produzione avviene nel sistema nervoso centrale, il rapporto delle concentrazioni liquorali con quelle sieriche, a sua volta rapportato con il Quoziente albumina – indice di permeabilità della barriera emato-liquorale – permette di ottenere valori numerici indicativi di sintesi intratecale di immunoglobuline. Studi focalizzati quasi esclusivamente su SM hanno dimostrato come il κ-Index abbia migliori performance diagnostiche rispetto al λ-Index. Dal punto di vista analitico, i vantaggi del κ-Index rispetto alle OCB sono numerosi e includono, grazie alle attuali tecnologie, dosaggi automatizzati, rapidi, accurati e a basso costo delle catene leggere kappa libere nel siero e nel liquido cerebrospinale. In aggiunta, i risultati sono riproducibili e non richiedono interpretazioni soggettive. Consistenti dati di letteratura sostengono un’accuratezza diagnostica del κ-Index simile, se non addirittura superiore a quella delle OCB che, tuttavia, allo stato dell’arte, rimangono il gold standard per dimostrare la produzione intratecale di IgG. Un recente consensus ha validato, in alternativa, o in combinazione con le OCB, l’uso del κ-Index in SM, che ufficialmente risulta ora incluso nei nuovi criteri diagnostici della malattia. Attualmente, l’utilizzo combinato del κ-Index e delle OCB sembra rappresentare la strategia più efficiente, in attesa di studi prospettici necessari per una valutazione esaustiva delle performance analiticodiagnostiche del κ-Index in questa malattia, e la conseguente produzione di valori di riferimento accurati a fini diagnostici ed eventualmente prognostici.